Corso di sopravvivenza completo in economia
Corso di
sopravvivenza completo per ignoranti in economia, crisi finanziaria, UE, BCE,
debito, spread ,MES, pareggi di bilancio e signoraggi vari...
SAGGIO COMPLETO DEL DR. MARCO GIANNINI SULLA CRISI ECONOMICO-FINANZIARIA
J.M. Keynes e F.D.Roosevelt diedero
l'esempio già durante la crisi del'1929: il presidente degli USA reagì alle
politiche di rigore del predecessore Hoover prendendo spunto dalla Svezia che
si basava sui dettami di Keynes. Salvò il paese e fu una fortuna per quanto
accadde
10 anni dopo al di là degli oceani. Il modello socialdemocratico(keynesiano appunto) dalla Scandinavia stava prendendo piede in contrapposizione ad ideologie catastrofiche ma anche in antitesi alle politiche hayekiane liberiste, vantaggiose per i ceti ricchi. Approdato negli USA il keynesismo spazzò via la crisi: Si puntò su investimenti pubblici produttivi in una realtà dove c'erano margini di sviluppo immensi soprattutto dopo un periodo di recessione. Secondo il pensiero capitalistico keynesiano l'economia non doveva basarsi su un mercato selvaggio ma si appoggiava necessariamente sull'intervento statale per calmierare determinate situazioni e per stimolare il benessere (la crescita ben redistribuita).
Si puntò ad una massiccia occupazione, chi ne restava temporaneamente fuori veniva dotato di un reddito minimo, fu ristrutturato l'esistente, furono create autostrade e parchi naturali, moltissimi, si investì in ricerca e tecnologia, furono potenziati servizi pubblici al servizio della collettività, del sociale, delle imprese. Superata la "nuttata" il paese era florido ed efficiente. Una ferrari.
In poco tempo, lo sforzo pubblico sostenuto produsse molto di più di quello che era stato investito e gli USA rientrarono completamente della spesa. Del resto il paese era stato fermo, asfissiato così a lungo che era facilmente prevedibile.
10 anni dopo al di là degli oceani. Il modello socialdemocratico(keynesiano appunto) dalla Scandinavia stava prendendo piede in contrapposizione ad ideologie catastrofiche ma anche in antitesi alle politiche hayekiane liberiste, vantaggiose per i ceti ricchi. Approdato negli USA il keynesismo spazzò via la crisi: Si puntò su investimenti pubblici produttivi in una realtà dove c'erano margini di sviluppo immensi soprattutto dopo un periodo di recessione. Secondo il pensiero capitalistico keynesiano l'economia non doveva basarsi su un mercato selvaggio ma si appoggiava necessariamente sull'intervento statale per calmierare determinate situazioni e per stimolare il benessere (la crescita ben redistribuita).
Si puntò ad una massiccia occupazione, chi ne restava temporaneamente fuori veniva dotato di un reddito minimo, fu ristrutturato l'esistente, furono create autostrade e parchi naturali, moltissimi, si investì in ricerca e tecnologia, furono potenziati servizi pubblici al servizio della collettività, del sociale, delle imprese. Superata la "nuttata" il paese era florido ed efficiente. Una ferrari.
In poco tempo, lo sforzo pubblico sostenuto produsse molto di più di quello che era stato investito e gli USA rientrarono completamente della spesa. Del resto il paese era stato fermo, asfissiato così a lungo che era facilmente prevedibile.
L'idea di un mercato che facesse
a meno dell'intervento statale e che si autoregolasse fu di Adam Smith nel diciottesimo secolo. Egli
predicava il superamento del mercantilismo, la concorrenza tra stati nel campo
dell' economia di mercato e vedeva in esso una alternativa agli scontri di
sangue. Una visione liberista. In aggiunta al liberismo economico c'era la
visione liberale in campo etico, il rispetto della sfera umana in ogni sua
forma.
A distanza di due secoli stiamo
recependo una svolta spirituale come reazione all'arrivismo degli anni '90 ed
alla catastrofe degli anni dell'euro. E'come se le idee liberali di rispetto di
Smith venissero a "fiorire dentro" fuse a quelle socioeconomiche di
Keynes.
Le
coscienze di milioni di europei hanno già compreso, intuito, la strada. Non
accettano più di restare in sordina e/o di giocare con la tattica. Si
dichiarano. Sanno che serve una svolta popolare. Quando questo moto d'animo
pulito si manifesta, spesso in contemporanea spirano venti d'odio, aberrazioni
irrazionali e reazionarie, da "testa rasata", spesso antisemite che
posson tentare di sostituirsi con argomentazioni spesso imprecise dal gusto
retrò a queste libere e benefiche aspirazioni. [Es. nella teoria del signoraggio non è vero che la BCE stampi e presti
direttamente agli stati. La BCE stampa perchè è necessario lo faccia,
ma presta alle banche private e non direttamente agli stati. Ciò comporta
sì grossi profitti per le prime a spese degli stati ma sugli interessi come
vedremo (Non quindi sul capitale). Ovviamente a un certo punto tale banconota
(elettronica al 90%) rientra alla BCE e la legge impone, per ovvi motivi, che
gli venga tolto il valore legale (può essere prestata varie volte basta che alla
fine sia "annullata". Su questo ci sono forti, fortissimi dubbi. I
revisori dei conti sono controllati..ma da chi? Dai controllati? Quanto meno
servirebbe trasparenza ]. Quindi questa svolta è ingenua e facilmente
manipolabile da chi, anzichè spiegare il quadro, punta alla velocità del
ribaltamento per scopi personalistici.
Per impedire che l'odio avveleni questo epocale cambiamento di coscienza e sfruttarlo direi, esotericamente, per garantire altri secoli di espansione del benessere, di diritti e democrazia, si devono comprendere alcuni meccanismi.
Per impedire che l'odio avveleni questo epocale cambiamento di coscienza e sfruttarlo direi, esotericamente, per garantire altri secoli di espansione del benessere, di diritti e democrazia, si devono comprendere alcuni meccanismi.
·
Intanto va detto che chi può cambiare le cose
sono solo i cittadini ed è per
questo che scrivo pezzi come questo. Sarà lunghissimo poi lo dividerò in 4
pezzi facilmente fruibili (al cui titolo aggiungerò la numerazione 1/4,
2/4, 3/4 e 4/4 ... controllate che ciò che state leggendo non sia uno di questi
per non perdere input). Questo perchè spesso un pezzo lungo all'istante viene
escluso alla lettura (tranne dagli economisti) ed è fondamentale venga letto e
se necessario riletto. Tornando ai cittadini essi devono comprendere che la
soluzione migliore è l'uscita dall'euro creando preventivamente un meccanismo simile alla scala mobile
che tuteli i salari da rischi inflazionistici ed utilizzando gli strumenti (ci
sono tutti) per impedire la fuga dei capitali. (Cit. Brancaccio).
·
Per quanto riguarda i mutui,
PER LEGGE, il debito verso la banca si tramuta automaticamente nella nuova
valuta. Il problema sono le banche semmai che diventano esposte verso l'estero
a causa della svalutazione dei loro capitali. Alcune falliranno, altre si
fonderanno. Di certo è un problema minore a quanto sta avvenendo. Diciamo
sarebbe la "legge del taglione": << Avete fatto i cavolacci
vostri a prezzo di vite umane? Ora la dimensione umana si riprende qualcosa di
grosso >>. Vedere il link con i dettagli di legge http://goofynomics.blogspot.it/2012/09/a-rata-der-mutuo.html .
·
Un altro passo da fare intanto sarebbe pretendere che le
amministrazioni ed i cittadini truffati dai "titoli
derivati" anzichè
trovarsi privati di risorse finanziarie agissero per via legale in base alla "asimmetria informativa di
mercato". Fate una ricerca o continuate a leggere per capire. In pratica
quel tipo di contratti è una truffa. Ogni amministrazione che ha agito contro
le banche ha vinto risparmiando salassi alla comunità cittadina.
·
Quando ho detto che contano i cittadini non sono stato completo.
In teoria si potrebbe agire verso un
potenziamento dell'Unione Europea dal punto di vista economico (e per forza
anche politico). Purtroppo questo è utopico poichè la Troika (FMI, BCE e
Commissione Europea) usa la
scusa della crisi ed i lacci imposti dall'eurozona per altri scopi meno nobili.
Nessun complotto, nessun NWO. Semplicemente interessi finanziari di
enormi gruppi multinazionali. (Leggete tutto il pezzo...).
·
Volessimo proseguire su questa strada (peraltro salvifica ma,
guarda caso i governi sono contrarissimi) servirebbe per prima cosa unire i
debiti degli stati in uno unico (la BCE diverrebbe unica debitrice sostituendo
i vari titoli bot, bund tedeschi, bonos spagnoli ecc in eurobond), avere una BCE pubblica e per finire PRESTATRICE DI ULTIMA ISTANZA.
Non che presti soldi agli stati al volo, ma che lo faccia in mancanza di
prestatori "all'asta". Adesso invece se uno stato (inevitabilmente
prima o poi) si ritroverà insolvente verso i creditori sarà destinato a
chiedere al MES i soldi in prestito. Per tale fondo,
reso ente con soldi pubblici, l'Italia ha contribuito per circa 125 miliardi.
Il MES è stato nominato "salva
stati". http://www.leggioggi.it/allegati/testo-del-trattato-mes-meccanismo-europeo-di-stabilita/ .
Questi soldi pubblici (tagli e tasse pagate dai cittadini europei) se richiesti
da un paese in difficoltà, possono essere da esso destinati (statene certi
avverrebbe proprio quello) a ripianare i debiti delle banche private (ecco
perchè assume più le sembianze di un "salva
banche"). In cambio lo stato ripagherà il tutto con interessi ed in
più dovrà anche cedere ulteriori pezzi di sovranità decisionale (ad esempio
tagli allo stato sociale e/o tasse e/o prelievi forzosi). Ci trovate qualcosa
di solidale voi? Assume più i contorni di una guerra
tra stati. Vero Germania? http://www.controcopertina.com/addio-stato-sociale-in-ue-sta-per-esplodere-la-bomba-mes/ .
1.
Va detto che per cambiare le cose bisognerebbe comprendere troppe
cose e tutti, votare alle
europee del 2014 forze di un
certo tipo e sperare nella visione europeista di popolazioni profondamente
distanti da essa (Es. Germania e Finlandia).
2.
Pochi sanno che chi fa
le leggi ordinarie in UE, ovunque
fatte da governi e/o presidenti (dove c'è il presidenzialismo) è la Commissione Europea. Il parlamento europeo (unico
organo democraticamente eletto) deve
solo approvare o meno (per giunta divide questo potere con il consiglio dell'Unione
Europea fatto da ministri
scelti dai governi). Ovunque il governo rappresenta la maggioranza mentre in UE i commissari
non sono eletti da una maggioranza politica europea (che poi viene sottoposta
al voto democratico per le proprie scelte) ma
sono tecnici scelti dai paesi, sempre legati alle banche. Su questo sarebbe
necessario fare una riflessione. L'indirizzo politico (fondamentalmente
economico) non può essere avulso dalle elezioni democratiche. Dal controllo
democratico. Si sente usare la parola tecnocrati e la trovo volgarotta ma in
questo caso ci sta eccome.
3.
Lo stesso dicasi per il "Consiglio Europeo"
composto dai capi degli esecutivi dei paesi (governi) e non previsto alla fondazione della
UE.
4.
Nota molto più dolente di quest'ultimo è la BCE (A farne le spese sono
i cittadini della zona euro). La BCE impone semplice monetarismo come
soluzione economica ma al contrario della corrispettiva FED americana ( http://www.lastampa.it/2013/01/10/bce-draghi-nostro-mandato-non-e-piena-occupazione-come-alla-fed-WxUAr7Xjuli2fkUjx5oKGK/pagina.html )
non ha nello statuto l'altro target: la piena
occupazione.
5.
Gli unici che potrebbero risolvere queste storture sono i
politici. Ma i politici sono corruttibili dai soldi
delle multinazionali (in particolare finanziarie, banche) che controllano la BCE e la
Commissione. Cercate cosa è la Goldman
Sachs e dove hanno lavorato
molti nostri premier, ministri, banchieri, commissari ecc. I dati dall'inizio
della crisi mostrano che tutti i soldi che non circolano si sono accumulati in
poche multinazionali di cui il grosso sono banche centro europee o
transnazionali. L'Italia è rappresentata da Unicredit miseramente al 44°
posto.
Quindi io propendo per l'uscita dall'euro restando nell'UE. E' l'unica soluzione, "dolorosina" ma mai quanto il restarvi. E' un dato di fatto. Di "opinione" ha poco se uno conosce le cose, non è pazzo ed è in buona fede.
Uscire e senza referendum! Come quando vi siamo entrati.
Ad ogni livello che sia la tv, i giornali, le ospitate in radio, internet i (presunti) partiti di sinistra, i sindacati (invisibili) non fanno altro che disinformare. Un referendum finirebbe per sancire l'indissolubilità e si darebbe agli stati esteri un'arma micidiale. L'unico modo che abbiamo per poter agire dentro l'unione monetaria è minacciare l'uscita per ricontrattare il debito. La Germania si è arricchita con l'euro spodestandoci nell'export, inquinando la nostra democrazia e con la speculazione delle proprie banche sugli interessi dei nostri titoli. (Vedrete di cosa sto parlando continuando a leggere...). Uscissimo perderebbe in partenza circa 100 miliardi di euro, solo in partenza.
Non possiamo attendere cambiamenti a scala temporale "geologica". La svolta radicale serve adesso. La gente non ha coraggio e non si rende conto che continua a scivolare nel terzo mondo (c'è già dentro a mio avviso). Meglio perdere tutti una piccola parte dei propri soldi ma poi entro pochi anni vivere nel benessere o l'attuale strada? Purtroppo la società italiana è in ginocchio, lo è adesso e ancora 2 anni e ci sarà la fame. Sarà molto peggiore dell'uscita dalla moneta unica, non sarà reversibile (hanno già fatto la polizia europea) e colpirà anche gli statali che credono di esserne al riparo. I soldi in banca delle famiglie sono terminati. Il punto è che agiscono sulla "percezione". E' un termine molto usato in PNL. Anche una buonissima argomentazione come questa poco può contro la percezione. Su essa si fa breccia in modo emotivo, non ragionato, con mezzi differenti, ripetendo all'infinito le cose in particolare quelle semplici. Più immediato interiorizzare la balla "se esci si fallisce" che se leggi un pezzo chilometrico che ti spiega che è meglio uscire. Per questo hanno complicato le cose a partire dall'esistenza della commissione europea.
Aggiungo tre postille valide per tutte le due (una perchè restare in euro è mortale) soluzioni prospettate: La prima non è ben delineata, essendo il mondo finanziario inafferrabile per i comuni mortali e spesso per la politica. Sono principi. La seconda e la terza sono è più "umane".
·
Citando il premio nobel dell'economia, il keynesiano Joseph Stiglitz, che aveva
previsto la crisi in tempo di euforie e facilonerie: serve una "regolamentazione
del mondo finanziario globale"(L'opposto dell'iperliberismo che si dovrebbe
autoregolare ma ha dimostrato l'opposto). Di questo devono occuparsi i governi
di tutto il mondo affinchè ciò che è successo non si ripeta. (L'ideale sarebbe
si avvalessero di nobel come lui). I
danni del "moral hazard" (se
la banca rischia e vince si tiene i profitti mentre se perde socializza le
perdite cioè pagano i cittadini, lo stato sociale, le nazioni) li paga sempre la società (economia reale/prodotto/rapporto
qualità prezzo ecc). Con il ricatto del loro fallimento prendono i soldi senza
dovere niente a nessuno. Riconteggiamo quanto hanno guadagnato col meccanismo
(che vedrete) sugli interessi dei titoli di stato e vedrete cosa ci hanno
fatto. La mia proposta è che tutto questo debba essere ri-regolato di sana
pianta da dei keynesiani di fama mondiale. A proposito di Stiglitz è
interessante questo pezzo in cui il nobel cita alcuni nomi e cognomi di chi
comanda i paesi e ci sono proprio le solite multinazionali finanziarie: http://www.appelloalpopolo.it/?p=6136 ).
·
Va assolutamente tolto il potere mediatico alle agenzie di rating che sono private (Moody's, S&P
ecc) e sono a busta paga (lo sa anche un bambino) delle banche. Per intendersi
poche ore prima dal fallimento della Lehman
Brothers quest'ultima era
data al top dell'affidabilità (sanno tutto e quindi hanno mentito). Non solo
mentono sull'affidabilità degli stati e su concetti quali debito, debito/PIL
ecc.
·
Sarebbe il caso inoltre di separare
le banche di investimento da quelle di mero deposito. Clinton in USA, a
fine anni '90, seguito poi da D'Alema, ha tolto questa distinzione.
Al di là di queste scelte andiamo all'analisi punto per punto per chi di macroeconomia ne sa poco:
Una prima considerazione riguarda ancora la BCE che vede i propri uomini passare alle banche private e viceversa, in un'orgia di conflitti di interesse. E' ormai un miraggio ciò che ci promisero e al posto di una completa economia europea, con unico bilancio, unico debito, unico tutto e benessere diffuso, abbiamo solo repressione.
I capitali, come detto, con la moneta unica sono scivolati verso il centro (per il previsto effetto Kaldor-1971) e per la precisione nelle tasche di colossi multinazionali, in particolare finanziari, ad essa stessa legati a doppio filo!
Nessuno ad esempio dice che le banche del mondo arabo hanno rispettato i loro cittadini e li hanno salvati dalla crisi. Infatti in quelle realtà non esistono gli interessi sui prestiti, né si offrono ai propri clienti contratti oscuri.
I sub prime & soci americani , ad esempio, sono talmente incomprensibili che sono contro la legge del libero mercato. Essa dichiara nulli i contratti in cui ci sia una "asimmetria informativa"in cui una parte sia impossibilitata a capire i meandri di ciò che contrae. (Le sentenze delle cause promosse dalle amministrazioni italiane contro le banche, che avevano impiccato alcune amministrazioni a pagare debiti colossali con simili sistemi, hanno visto trionfare in tutti i casi le amministrazioni stesse).
Purtroppo quindi, dopo i totalitarismi è morto pure il liberismo che di per sé equo già non era. E' stato ucciso dai colossi multinazionali che dispongono di così tanti soldi da creare numerose esternalità di mercato (Cit.Crouch in "Il potere dei Giganti").
In parole povere corrompono il
politico che promuove l'acquisto dei prodotti della multinazionale nonostante
essi siano meno validi, più scadenti e magari tossici, in cambio di una
mazzetta o di un aiuto nella propria carriera. La fine dell'economia reale.
Il liberismo che premia il miglior rapporto qualità/prezzo è morto. La mano
invisibile (Cit. Adam Smith) ha fatto la fine di quella di Muzio Scevola!
Le persone se ne stanno accorgendo, stanno ritrovando anche il gusto della comprensione e della solidarietà, della sobrietà (!). Vanno prese per mano e gli va detta la verità, serve spiegargli che c'è la soluzione ma non è per forza una questione semplicistica e di odio bensì di moderna socialdemocrazia impregnata di valori etici e laici:
Le persone se ne stanno accorgendo, stanno ritrovando anche il gusto della comprensione e della solidarietà, della sobrietà (!). Vanno prese per mano e gli va detta la verità, serve spiegargli che c'è la soluzione ma non è per forza una questione semplicistica e di odio bensì di moderna socialdemocrazia impregnata di valori etici e laici:
Difficile frenare ad esempio l'antisemitismo quando troviamo uomini Goldman Sachs e JP Morgan (le prime responsabili della crisi che è infatti puramente finanziaria) ai vertici dei paesi da esse rovinati. Monti, Papademos, Rajoy, Draghi, Van Rompuy.
Perchè? Perchè in questa maniera
hanno potuto rastrellare
quanto più capitale potevano in fretta e furia, fregandosene di
rispettare che i paesi ripagassero le somme con tempi fisiologici e con lo
sviluppo. (Stiglitz-Freefall). Hanno fatto debiti colossali e hanno
chiesto il conto alle economie con la scusa dei debiti che nel frattempo se ne
stavano buoni e innocui da anni e anni. Come avvenne in oriente a fine anni '90
con l'assenso dell'FMI e
delle banche private sue controllanti. (Ecco perchè la democrazia dovrebbe
controllare UE e BCE: perchè non succeda che dei privati, come i colossi
finanziari, impongano scelte ai politici corrotti comportanti stragi di
innocenti, di questo tipo).
In pratica le multinazionali hanno usato la crisi per imporre alla gente scelte a loro congeniali. La crisi non è stata affatto quindi causale e può ancora ripetersi.
Si rincorrono già voci di una nuova bolla pronta ad esplodere in USA.
Dobbiamo ridisciplinare il sistema finanziario mondiale a partire dalle banche che hanno preso troppo piede.
Infatti questi soggetti si erano/sono accorti che più l'investimento era/è rischioso e più era/è appetibile perchè se l'investimento era andato/va a buon fine era/è un grandissimo successo finanziario (e si privatizzavano/privatizzano i profitti, cioè erano/sono della banca) ma in caso opposto si facevano/fanno pagare agli stati le enormi perdite. Come? Minacciando fallimenti e/o rifacendosi sui crediti che possiedono verso gli stati, grazie ai meccanismi vergognosi di una BCE che non è prestatrice di ultima istanza (anzidetta "ultima garante") e che ha permesso alle banche stesse di avere crediti nei confronti delle nazioni europee, giocando con gli interessi. (Notarsi che la parte sottolineata è la realtà, si non hanno cambiato nulla!).
In pratica le multinazionali hanno usato la crisi per imporre alla gente scelte a loro congeniali. La crisi non è stata affatto quindi causale e può ancora ripetersi.
Si rincorrono già voci di una nuova bolla pronta ad esplodere in USA.
Dobbiamo ridisciplinare il sistema finanziario mondiale a partire dalle banche che hanno preso troppo piede.
Infatti questi soggetti si erano/sono accorti che più l'investimento era/è rischioso e più era/è appetibile perchè se l'investimento era andato/va a buon fine era/è un grandissimo successo finanziario (e si privatizzavano/privatizzano i profitti, cioè erano/sono della banca) ma in caso opposto si facevano/fanno pagare agli stati le enormi perdite. Come? Minacciando fallimenti e/o rifacendosi sui crediti che possiedono verso gli stati, grazie ai meccanismi vergognosi di una BCE che non è prestatrice di ultima istanza (anzidetta "ultima garante") e che ha permesso alle banche stesse di avere crediti nei confronti delle nazioni europee, giocando con gli interessi. (Notarsi che la parte sottolineata è la realtà, si non hanno cambiato nulla!).
La scusa è che se la BCE fosse ultima garante salirebbe l'inflazione (a parte che non gira un soldo).
Secondo voi è più doloroso far calare l'inflazione o piuttosto costa più lacrime e sangue distruggere le economie soffocandole nella disoccupazione e nei fallimenti di società grosse, piccole e medie? L'Italia quando ha voluto è intervenuta rapidamente sull'inflazione. Si pensa sia altrettanto rapido ricostruire/riparare il paese, anzi il sud Europa? Stanno enfatizzando la cruna dell'ago quando siamo interessati da enormi travi nell'occhio.
Falsissimo poi che sial'inflazione la causa dell'impoverimento del benessere dei dipendenti ma semmai la contrazione di tutele e diritti.Anzi di norma è stato l'esatto opposto e cioè nei periodi di alta inflazione aumentavano le quote salari ed i salari reali. (Salario reale è il potere d'acquisto in beni e servizi di un salario). ( Definizione di salario reale: http://www.pbmstoria.it/dizionari/dizcittadino/lemmi/397.htm ) .
Ecco i dati (serie storiche) ottenuti dal professor Bagnai: Incontestabili: http://goofynomics.blogspot.it/2012/09/inflazione-svalutazione-e-quota-salari.html
(Ricordo che la quota salari è quanta ricchezza prodotta dall'azienda finisce nelle tasche del dipendente).
·
Abbiamo detto che la BCE non è ultima garante e che invece
dovrebbe esserlo.
Ma cosa significa "Ultima
garante" ovvero "Prestatrice di ultima istanza?". Lo
vedremo dopo che avrò spiegato come funziona adesso:
Quando uno stato, anche federale (es. Federal Reserve - USA - che però è prestatrice di ultima istanza ed ha tra i propri target la piena occupazione), ha bisogno di un prestito crea un foglio di carta (un titolo di stato) con una scadenza e un interesse promesso e lo dà a qualcuno (una banca di solito) in cambio di soldi. Se il mercato non glielo concede, per farsi prestare il TOT, è costretto a far salire gli interessi che promette. (Mercato = banche private più che altro). Alla banca lo stato dice: "Mi presti 1000 euro al 4% No? Al 5% No? Al 6% SI? ... Ok affare fatto."
Ecco che gli interessi sono schizzati al 6% ! Le banche si mettono facilmente d'accordo per speculazioni di questo tipo. (Fanno cartello poichè sono 3 o 4 quelle che contano, le ben note).
Lo stato allo scadere del prestito gli deve 1060 euro. Lo stato può aver anche investito bene il TOT ricavando dai 1000 poniamo ben 1040 di prodotto interno lordo. A fine gioco però si trova un debito netto aggiuntivo verso la banca di 20! e cioè 1060-1040! A causa degli interessi!
Quando uno stato, anche federale (es. Federal Reserve - USA - che però è prestatrice di ultima istanza ed ha tra i propri target la piena occupazione), ha bisogno di un prestito crea un foglio di carta (un titolo di stato) con una scadenza e un interesse promesso e lo dà a qualcuno (una banca di solito) in cambio di soldi. Se il mercato non glielo concede, per farsi prestare il TOT, è costretto a far salire gli interessi che promette. (Mercato = banche private più che altro). Alla banca lo stato dice: "Mi presti 1000 euro al 4% No? Al 5% No? Al 6% SI? ... Ok affare fatto."
Ecco che gli interessi sono schizzati al 6% ! Le banche si mettono facilmente d'accordo per speculazioni di questo tipo. (Fanno cartello poichè sono 3 o 4 quelle che contano, le ben note).
Lo stato allo scadere del prestito gli deve 1060 euro. Lo stato può aver anche investito bene il TOT ricavando dai 1000 poniamo ben 1040 di prodotto interno lordo. A fine gioco però si trova un debito netto aggiuntivo verso la banca di 20! e cioè 1060-1040! A causa degli interessi!
Gli
interessi per giunta non creano nè beni, nè servizi. Non producono per cui spendere per essi è la cosa da evitare.
Fanno salire il debito senza far crescere il PIL. In altre parole sono una grossa causa dell'incremento dell'indice debito/PIL!
Soldi altrimenti spendibili in investimenti, in lavoro, in beni necessari, in servizi, in tutto ciò che produce ricchezza.
Occhio a questa piccola ma eccezionale sfumatura:
Il debito pubblico che conta, che fa preoccupare e che sta alle stelle non è l'ammontare del debito come ci raccontano le tv ma è il debito/PIL.
Infatti se io chiedo un prestito di 500 mila euro ciò che conta è che io lo investa bene. Se io ci ottengo 1 milione di euro di prodotto (PIL) io il debito l'ho stracoperto! Sono più ricco cioè del mio debito!
Alle spalle deldebito in realtà c'è la garanzia di una grossa ricchezza! Hai speso500 a
debito ma hai incassato 1000 (di PIL) e il debito/PIL è calato! Sei più ricco
di prima.
Se tu chiedi sempre quelle 500 mila ma le investi male e un anno dopo ti ritornano solo 100 mila, il debito/PIL si alza perchè alla voce "debito" aggiungi 500 mila e alla voce PIL solo 100 mila !!! Gli interessi causano proprio questo perchè NON producono. Ha senso pagarli vendendo patrimonio pubblico? Ogni anno di interessi paghiamo 70 miliardi a cui aggiungere il passivo di bilancio (entrate < spese) dovuto ai tagli e tasse imposte dai governi che provocano nell'anno successivo chiusure di attività e quindi diminuzione di contribuenti ecc ecc.
Fanno salire il debito senza far crescere il PIL. In altre parole sono una grossa causa dell'incremento dell'indice debito/PIL!
Soldi altrimenti spendibili in investimenti, in lavoro, in beni necessari, in servizi, in tutto ciò che produce ricchezza.
Occhio a questa piccola ma eccezionale sfumatura:
Il debito pubblico che conta, che fa preoccupare e che sta alle stelle non è l'ammontare del debito come ci raccontano le tv ma è il debito/PIL.
Infatti se io chiedo un prestito di 500 mila euro ciò che conta è che io lo investa bene. Se io ci ottengo 1 milione di euro di prodotto (PIL) io il debito l'ho stracoperto! Sono più ricco cioè del mio debito!
Alle spalle deldebito in realtà c'è la garanzia di una grossa ricchezza! Hai speso
Se tu chiedi sempre quelle 500 mila ma le investi male e un anno dopo ti ritornano solo 100 mila, il debito/PIL si alza perchè alla voce "debito" aggiungi 500 mila e alla voce PIL solo 100 mila !!! Gli interessi causano proprio questo perchè NON producono. Ha senso pagarli vendendo patrimonio pubblico? Ogni anno di interessi paghiamo 70 miliardi a cui aggiungere il passivo di bilancio (entrate < spese) dovuto ai tagli e tasse imposte dai governi che provocano nell'anno successivo chiusure di attività e quindi diminuzione di contribuenti ecc ecc.
·
Vendere o svendere il patrimonio ricavando 5, 6 miliardi fa gola solo alle multinazionali e non risolve niente. L'anno dopo sei al punto di partenza
con la differenza che magari per vedere la Torre di Pisa paghi il biglietto e
la vita è ancora più cara e torni nell'incubo. Le cose si risolvono alla
radice. Per giunta una volta presoci gusto, diventata un'ottima strada
speculativa per le multinazionali, sono convinto queste creerebbero a
ripetizione condizioni svantaggiose usando anche la politica, per metterci in
difficoltà economica e prenderci tutte le bellezze. Dalla natura alla cultura.
L'unica soluzione, come vi spiegherò, è che la BCE diventi prestatrice di ultima istanza.
Tornando al debito/PIL se tu hai un debito/PIL del 131% come l'Italia significa che i nostri debiti superano del 31% la nostra ricchezza prodotta annualmente. Con Monti in un solo anno si è passati dal 121% al 131% (pare anche 135%). Più una scelta cinica che civica. In Spagna il salto dal pre crisi al post crisi l'ha incrementati di circa il 50 %. Prima della crisi la Spagna era in surplus. (Il surplus c'è quando il debito si abbassa rispetto all'anno prima). Ecco la serie storica del debito/pil con evidenziato l'anno di inizio crisi. http://leprechaun.altervista.org/debiti_paesi_ue.shtml
I vari Monti, Letta & colleghi spagnoli e greci al governo attualmente, sotto lo sguardo compiaciuto del centro Europa, hanno portato il debito pubblico a livelli monstre impedendo alla BCE di essere "ultima garante". Ciò equivale a proibire Keynes ed imporre Hayek e l'iperliberismo. Perché "IPER"? Perchè, sintetizzando, dominano le multinazionali. I giganti!
·
Capitolo spread:
legato alla faccenda debito c'è monsignor spread! Siccome i suddetti politici
piacciono molto al governo tedesco per motivi scontati (permettono loro di
depredarci essendo, come leggerete in seguito, l'Italia destinata alla
manodopera a basso costo) incredibilmente l'affidabilità italiota nel ripagare
i debiti è aumentata! Testimoniata dall'indice spread basso, assunto al rango di
vangelo. Come è possibile visto che siamo messi notevolmente peggio? La
verità è che l'indice inoppugnabile è il debito/PIL mentre lo spread è
manipolabile. Per farlo abbassare e renderci teoricamente credibili basta che qualcuno venda BUND
tedeschi e compri BTP italiani. Chi ha tutti questi in quantità
industriali? La Germania stessa con le sue banche! (Lo spread è
il differenziale tra quanto rende in interessi un titolo italiano e quanto
rende uno tedesco. E' chiaro che gli interessi si abbassano se il titolo è
richiesto mentre viceversa si alzano). Penso non serva aggiungere altro.
Torniamo alla banca centrale da porre come prestatrice di ultima istanza:
Nel 1981 era il debito/PIL era al
54 %. Cioè eravamo più ricchi di quanto fossimo indebitati. Una botte di ferro!
Nel 1994 al 124%. Eppure la spesa primaria, cioè NON in interessi, ma in
servizi e beni, in istruzione, in asfalto stradale, in illuminazione ecc era
cresciuta in linea con gli altri paesi (Germania, Francia ecc) nonostante
i politici, tangentopoli e i nepotismi italioti. Cosa era successo allora???
·
(Parliamo di debito, di debito/PIL, di divorzio
Bankitalia/Tesoro e primi effetti dell'euro): Successe
che Ciampi e Andreatta per indebolire i salari dopo la scala
mobile (Cit. Andreatta stesso) impedirono alla banca centrale italiana di
essere prestatrice di ultima istanza. (Divorzio Tesoro/Bankitalia).
Amato poi, ligio ai suoi amici banchieri, privatizzò Bankitalia (un decennio circa dopo) allontanando
qualsiasi ipotesi di ritorno all'antico. Il provvedimento del divorzio
era originariamente previsto come temporaneo. A forza di interessi (dovuti
all'operazione del duo sù citato) da pagare ai privati, ci ritrovammo un
debito/pil alle stelle. Le
tv per ignoranza e/o in malafede però continuavano a parlare solo di
debito qua, debito là senza dire che non era quello il punto ma il suo rapporto
al PIL. Non solo! Nessuno
diceva che tali debiti, per quanto esosi rispetto al PIL, erano comunque in
mano nostra! Dei privati
italiani (banche e cittadini) e non di paesi e banche estere. La cosa è
cambiata poi con l'euro. Prima dell'euro a nessun straniero sarebbe saltato in
mente di prendere titoli italiani (cioè titoli in lire) ben sapendo che la lira
si svalutava facilmente e il capitale ne poteva restare falcidiato. La lira si
svalutava per esportare ("Svalutazione competitiva") e
questo ce lo spiegavano ma che cosa fosse il debito nessuno lo diceva e anzi
spesso spacciavano "è il debito che abbiamo col mondo". . Adesso in
effetti il debito col mondo (Germania e Francia in genere) c'è ed è circa il
40% del debito totale. A maggior ragione dobbiamo dir loro: << Adesso
basta! Con l'euro avete conquistato (grazie a questo 40% prestato) i mercati
esteri che erano nostri. Ci avete guadagnato anche troppo. Germania per prima.
Adesso volete i soldi indietro ma solo perchè avete impedito l'unione vera
europea. ( Politica, economia, debiti comuni ecc). Allora o si fa come diciamo
noi o quei soldi li riavrete in lire perchè noi non ci facciamo distruggere
oltre. Avete oltrepassato il Piave fin trppo>>.
Entrando in euro fummo inondati di prestiti dall'estero (quel 40% appunto). (Ascoltate in merito, la dinamica nel video qua sopra dal minuto 2.49 al minuto 9.59). Ciò contribuì all'aumento dei prezzi delle nostre merci e perdendo fette di mercato estero iniziammo a veder chiudere molte nostre industrie. Tutto previsto puntualmente da Kaldor decenni prima. Ciò unito alla crisi finanziaria ed alle politiche monetariste della BCE ha devastato la periferia europea: Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia, Spagna. I PIIGS. I maiali da discriminare.
Entrando in euro fummo inondati di prestiti dall'estero (quel 40% appunto). (Ascoltate in merito, la dinamica nel video qua sopra dal minuto 2.49 al minuto 9.59). Ciò contribuì all'aumento dei prezzi delle nostre merci e perdendo fette di mercato estero iniziammo a veder chiudere molte nostre industrie. Tutto previsto puntualmente da Kaldor decenni prima. Ciò unito alla crisi finanziaria ed alle politiche monetariste della BCE ha devastato la periferia europea: Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia, Spagna. I PIIGS. I maiali da discriminare.
Ecco
perchè è NECESSARIO agire sul meccanismo degli interessi.
·
Ecco che spiego che cosa è la BANCA
CENTRALE PRESTATRICE DI ULTIMA ISTANZA: Sottotitolo: << Come fare in modo che gli interessi
siano sostenibili per gli stati. >>
Se lo stato (o la
federazione) ha bisogno di soldi, crea iBTP, BOT ecc da piazzare sul mercato (è così
che uno stato chiede soldi in prestito) ma se dopo l'asta nessuno li ha presi
ecco che interviene la banca centrale prestatrice di ultima istanza che dice:
"Ok allora li prendo io". Ciò comporta l'abbassamento degli interessi
a valori normalizzati impedendo la speculazione. Si impedisce il rialzo
speculativo degli interessi. Praticamente la BCE
stamperebbe danaro da
prestare, l'euro si indebolirebbe (ed infatti è sopravvalutato a spese del
benessere ), l'economia ripartirebbe. Si rivedrebbero soldi in giro.
Questo la BCE non lo fa. Essa peraltro dovrebbe esser
pubblica per impedire che
tale meccanismo di stampa produca profitti sul valore nominale della banconota.
In questo modo ogni spicciolo rientra allo stato. Nelle tasche della
collettività.
Non è ancora finita!
C'è di
più!
·
Ruolo BCE: La politica pseudo-economica europea è ormai sequestrata da
Commissione e BCE (organi di persone non elette). La BCE è un ente di diritto
pubblico, cioè che non si spartisce dividendi ma quote) e che è formata da
privati per la quasi totalità e quindi facilmente in conflitto di interessi con la collettività. In realtà svolge
una politica meramente
monetarista che la politica
corrotta spaccia per economica e per qualcosa da fenomeni. Ciò significa che si
limita a controllare deflazione e inflazione con emissioni di moneta o ritiro
di essa. Qua non si deve confondere il meccanismo che regola gli interessi sui
titoli di stato (lo abbiamo appurato) con il come la BCE decide l'interesse sui
soldi che stampa e presta. Se
vuole che le banche siano stimolate a prendere denaro, nella speranza che li
prestino alle aziende, gli presta i soldi a tassi di interesse
bassissimi!
[Deflazione = Pochi soldi in giro rispetto al
corrispettivo in PIL.
Inflazione = Troppi soldi in giro
rispetto al corrispettivo in PIL.( http://www.okpedia.it/inflazione )
Una volta il corrispettivo era in oro e non in PIL, ma essendo limitato
nel numero questo minerale, comportava difficoltà nella crescita delle economie
permettendo pochi i soldi in giro.]
·
Quale concetto sta alla base del monetarismo?
Cosa comporta il monetarismo? (http://www.okpedia.it/inflazione) Secondo
la BCE quando ci sono pochi soldi in giro (e i soldi sono stati messi al mondo
al servizio delle economie per cioè permettere alle aziende di investire,
pagare operai, fare profitti ecc) la BCE
stampa soldi pubblici e le
banche private ritirano questi soldi in prestito. Per spingerle a farlo la BCE
glieli dà a interessi bassi. Al
momento essi sono allo 0.5%, prima erano allo 0.75%.
·
Come detto ciò dovrebbe garantire che le banche, una volta in
possesso dei soldi, li prestino alle aziende ma come Keynes diceva:
"si può costringere il mulo alla fonte ma non a bere". Infatti
le signore banche, anzichè usare i soldi avuti grazie ai cittadini (soldi cioè
originariamente pubblici) per gli scopi previsti, vanno sul mercato dei titoli
di stato e li prestano ai paesi stessi "un secondo dopo averli presi in
prestito". RIPETO: vanno dalla "BCE" prendono in prestito
"soldi che erano pubblici" e li riprestano ai paesi stessi! I tassi verso questi ultimi
però sono del 4, 5, 6, 7% per quanto prima esposto e così alla scadenza le
banche si ritrovano un profitto senza aver fatto NIENTE (loro li hanno presi
allo 0.5%) e per giunta bloccando l'economia reale! Con quel profitto
ripagano i loro debiti e ci rendono sempre più loro debitori. Se a fine anno
non riusciamo a rientrare, cosa scontata visto il mega salasso di interessi
relativamente spropositati ed improduttivi ci toccano altri tagli e altre
tasse, il costo della vita diviene insostenibile, la gente non spende ed
il tutto comporta altre chiusure di imprese ecc ecc. Il trionfo della
recessione che si autoalimenta (dinamica pro-ciclica). Ripeto per la seconda
volta che l'affacciarsi di prospettive quali l'assurda
vendita (dismissione) degli immobili pubblici o del demanio è un pericolo
gravissimo. Misure inutili a frenare un meccanismo a spirale degli interessi,
anzi, lo alimenterebbero perchè la vendita di patrimonio pubblico è
praticamente irreversibile ed è uno dei target delle multinazionali. Diffidare
da chi prospetta queste soluzioni. O è ignorante in materia o è un populista o
ha interessi con le multinazionali.
Non è possibile uscire da questa
spirale in altri modi a meno del cambio di paradigma che ha alla base la BCE
pubblica e prestatrice di ultima istanza. Le multinazionali ciò non lo vorranno
mai e, guarda caso, nemmeno la politica perchè corrotta. Interessante questo pezzo
sulla faccenda interessi sul debito proveniente da ambienti grillini: http://www.beppegrillo.it/2012/10/la_spirale_del_debito_pubblico.html
·
Il ben noto pareggio
di bilancio non c'è in UE ma
solo in eurozona ed è il meccanismo principe che impone
agli stati di stare in pari. Ovviamente le continue chiusure di attività, i
licenziamenti ed i debiti, come abbiamo appena osservato, provocano introiti
minori e siccome allo stato serve chiedere dei prestiti per far fronte alle
scadenze, accelera scelleratamente sulla via dei tagli per dimagrire le spese e
delle tasse per aver più entrate. (L'ABC dell'economia dice che in
recessione si investe non si fa il rigore). In questa morsa di sistema le
attività chiudono e si crea un bacino di disperati pronti ad accettare tutto.
Ex piccoli imprenditori, ex operai, studenti laureati ecc. Tutti novelli
disoccupati. Questo è lo scopo del pareggio di bilancio: accelerare questo "default nazista" di diritti ed essere riusciti
entro il 2020 a
ridurre tutele e salari almeno del 30% (Cit. Brancaccio in https://www.youtube.com/watch?v=kOoQVv5uf3o e
cit. BCE stessa ). Creare il
più velocemente possibile un sud Europa di manodopera a bassissimo costo,
per competere con la Cina colpendo salari e tutele, "cinesizzando"
i lavoratori con privazioni sociali ed essere competitivi. Un piano di geografia economica globale in cui certe aree sono per i
braccianti, altre per l'industria, altre per il terziario ecc ecc. Una goduria
per le multinazionali finalmente padrone dei destini degli stati e delle loro
democrazie. Finalmente capaci di vendere prodotti a bassissimo costo sfruttando
fette enormi di braccianti. Il ritorno alle aristocrazie ed ai poveracci. Un
quadro precedente alle rivoluzioni americana e francese così odiate dai colossi
finanziari e dai Bildeberg(non
è una massoneria come dicono i complottisti ma un club frequentato da massoni e
non, che pianifica alcuni affari ... cit. Magistrato Imposimato, Nino Galloni e il
Maestro Venerabile Magaldi, vedasi il video che segue). La soluzione ci
sarebbe e cioè una equa redistribuzione
delle ricchezze tramite investimenti mirati e G-Local
al posto del G-lobal. Tornare a valorizzare l'economia locale.
Il pareggio di bilancio,
l'austerity (che era la ricetta catastrofica di Hoover, il predecessore di
Roosevelt) non provocano altro che ulteriore indebitamento, aumento debito/pil,
altra recessione, privazione di tutele e pezzi di salario. (In Grecia la
mannaia era iniziata prima ed i salari erano già ridotti del 18% a fine 2012.
Nessun miracolo economico si è visto, solo tragedie e la favola che il salario
abbassato attirasse capitali e lavoro si è rivelata l'ennesima boiata). Le ondate migratorie, così
volute da un pò tutti, sono utilissime al piano di manodopera a costo zero.
L'immigrato accetta tutto. O fai come lui o schianti.
Perchè ci dicono che bisogna
ridurre il debito (termine molto semplice ad uso e consumo della vulgata
ignorante) e non ci dicono che in realtà si deve diminuire il debito/pil?
Altrimenti qualcuno potrebbe
accorgersi che il re è nudo e dire: << un
momento! Ma se io voglio ridurre il debito/PIL che è una frazione, senza causare danni, basta che
aumenti il PIL! Basta cioè che INVESTA, basta
cioè che stampi moneta, basta cioè che sfori quel cazzo di 3% in più che uno
stato spende rispetto a ciò che incassa, basta cioè che me ne freghi del
pareggio di bilancio, basta cioè che spenda soldi in infrastrutture, beni di
prima necessità , servizi anzichè gettarli in interessi >>.
·
E se si crea un pò di inflazione?
Come già detto è un problema facilmente affrontabile, meno letale per il
benessere (penso si sia notato paragonando questi anni agli anni '90) e forse
andrebbe a colpire chi tali soldi, ultimamente, li ha accumulati a dismisura
no? Ed esiste sempre una via di mezzo di buon senso. L'iperinflazione non
si è realizzata ovunque e come ha dimostrato il nostro paese nel periodo di
ingresso nell'euro non è difficile porvi rimedio in tempi ragionevolissimi.
Peraltro l'inflazione
non è il numero di soldi che circola ma il numero di soldi che circola in
relazione al PIL! Esempio non perfetto ma illuminante: Se ci sono in giro
30 mele e 30 soldi, una mela costa un soldo! Se ci sono in giro 2 mele e 10
soldi, i soldi sono meno ma la mela costa 5 soldi! Cioè l'inflazione è 5 volte
maggiore nonostante circoli 1/3 del denaro. (Peraltro se uno stato fa piena
occupazione l'inflazione è difficile si crei, molto difficile). L'inflazione
esplose per fattori come la crisi petrolifera non certo a causa del benessere
popolare.
Purtroppo l'economia non è
spiegata a sufficienza, andrebbe creata una task force già dalle scuole medie
in poi.
Non vogliono! Vogliono che la
finanza schiacci l'economia.
Imporre il
pareggio di bilancio significa che se tu sei in pari non puoi permetterti di
spendere di più nemmeno se l'investimento ti ripaga, 10, 100, 1000 volte
(Keynes invece indicò la strada maestra della spesa pubblica produttiva) in
termini di ricchezza! Hanno proibito il nemico storico delle multinazionali.
Hanno proibito Keynes mentre tocca sentire la JP
Morgan (cocreatrice della
crisi insieme alla Goldman) dire "via
l'antifascismo dalle Costituzioni".
Una
considerazione ulteriore va fatta per quanto riguarda l'Europa: L'Unione
Europea concepita dai padri fondatori (giugno 1989) aveva come principio la
"convergenza progressiva" e cioè l'unione prima commerciale,
economica, politica ed infine la moneta, come ultimo passo (non come primo).
Ciò avrebbe evitato gli scompensi avvenuti. Caduto il murodi Berlino invece
ribaltarono tutto a principiare da Maastricht http://europa.eu/legislation_summaries/economic_and_monetary_affairs/introducing_euro_practical_aspects/l25006_en.htm (Notarsi
la finezza dell'assenza di una traduzione in lingua italiana).
John Maynard Keynes e il keynesismo:
Non sono più, fascisti o
qualsivoglia dittature ad odiarlo bollandolo come "modello borghese".
Non sono più i liberisti a
vederlo come un nemico.
In Italia non è più il populismo
egoista berlusconiano, fautore del poco evoluto << io stronzo arrivista
vincente, tu poveraccio perdente >> (vera e propria prigione di una
coscienza in via di sviluppo) a spacciare la sua socialdemocrazia agli ignoranti
come comunismo!
Questi hanno solo preparato
l'humus.
Sono le multinazionali finanziarie a volerlo CANCELLARE DALLA STORIA. (Ecco perchè lo hanno proibito addirittura nella Costituzione col pareggio di bilancio. Modificare la Costituzione è una delle dinamiche più difficili e laboriose. Non si mettevano d'accordo nemmeno per un filo d'erba. Eppure in mezz'ora nella completa sordina lo hanno fatto).
Dalle università italiane sono riusciti a farlo dimenticare in quanto l'economia lì studiata oggi è quella dei dogmi liberisti e uno dei baluardi del keynesismo (o meglio del "neokeynesismo") cioèFEDERICO CAFFE', che dalle aule accademiche formava grandi menti keynesiane, è scomparso nel nulla e non è stato più ritrovato.
Sono le multinazionali finanziarie a volerlo CANCELLARE DALLA STORIA. (Ecco perchè lo hanno proibito addirittura nella Costituzione col pareggio di bilancio. Modificare la Costituzione è una delle dinamiche più difficili e laboriose. Non si mettevano d'accordo nemmeno per un filo d'erba. Eppure in mezz'ora nella completa sordina lo hanno fatto).
Dalle università italiane sono riusciti a farlo dimenticare in quanto l'economia lì studiata oggi è quella dei dogmi liberisti e uno dei baluardi del keynesismo (o meglio del "neokeynesismo") cioèFEDERICO CAFFE', che dalle aule accademiche formava grandi menti keynesiane, è scomparso nel nulla e non è stato più ritrovato.
Uno dei suoi allievi, tal Mario Draghi, lo ha
rinnegato ed ha fatto carriera.
·
Nessuno ricorda mai che il Trattato
di Lisbona, l'equiparata Carta di Nizza, l'agenda 20-20-20 avevano come sacri principi fondanti i
seguenti:
Sostenibilità sociale ed equità di ogni
provvedimento!!!Solidarietà tra stati e persone e solidarietà in ogni
provvedimento.Uguaglianza tra stati. Riduzione del 20% entro il 2020
della povertà e della disoccupazione. In
particolar modo potenziando i salari (potenziando salari reali equota salari.. termini
semplici, cercate su wikipedia).
In Italia questi ed altri
meccanismi di cui sto parlando sono denunciati da Beppe Grillo ma purtroppo anche all'interno del suo Movimento molte voci sono disarmoniche e
disinformate seppur per natura sia un movimento democratico con parlamentari
pronti a ricevere ogni input dal basso. Non c'è la piena consapevolezza di
Keynes anche se Grillo ha il merito di fare continui accenni a Stiglitz. (Nobel
economia keynesiano).
Spesso si perdono in rigagnoli
come la sacrosanta "decrescita
felice" che è
auspicabile come freno alle multinazionali (avete presente vendere il proprio
pesce ma prima di farlo, impacchettarlo in Corsica per non si sa quale accordo
anti economico!?!!) ma non sarà MAI la decrescita una completa base economica.
·
I neokeynesiani sono ricchi di varietà. In questo caso però è una
forza non un gap. Ci sono quelli moderati alla Stiglitz e Krugman (i due nobel dell'economia) legati
alla flexsecurity e quelli più radicali della MMT (http://memmt.info/site/cose-la-modern-money-theory-o-mmt/), (http://www.mmtcalabria.it/ ).
Stiglitz erano anni che predicava nel deserto e come una Cassandra previde la
crisi dai tempi di quella di inizio millennio dell'High Tech (Cit.Stiglitz in
"Freefall" - "Bancarotta" titolo italiano). La
crisi americana è esplosa come una bolla ed è stata causata da dinamiche del
tutto estranee alle economie reali, da mutui scoperti infilati in
incomprensibili pacchetti sub prime e affini. Eppure per quanti mesi ci hanno
detto che era dovuta al debito? Che era una crisi dei debiti?
Ricordo ancora le mie invettive
contro i media (e il popolo italiota) che spacciavano Balotelli per Monti e Draghi e viceversa.
(Ricordate il tormentone "Supermario" e il faccione di Bersani a dire a pochi giorni dalle
elezioni che Monti era una risorsa e che non c'era alternativa al rigore, al
pareggio di bilancio, alla austerity ecc !?!?).
Per non
parlare di Berlusconi e
Brunetta due giganti di
opportunismo che hanno leccato il progetto lobbiestico, descritto in queste
righe, anticipando il pareggio di bilancio per quasi 130 miliardi chiesti alla
gente in 4 mesi (roba da abbattere un pianeta altro che uno stato) e poi si
sono spacciati per unici baluardi dell'italianità per racimolare voti e salvare mediaset dallo smembramento che comunque
prima o poi le multinazionali faranno.
http://www.ilgiornale.it/news/economia/ecco-bugie-sullo-spreadun-conto-soli-5-miliardie-tutti-colpa.html
http://www.corriere.it/economia/11_agosto_05/berlusconi-tremonti-conferenza-stampa_5e64af9a-bf88-11e0-9335-6a1fd5e65f3e.shtml
http://www.asca.it/news-Crisi__Brunetta__su_impegno_governo_Berlusconi_Bini_Smaghi_ricorda_male-1269843.html
http://www.ilgiornale.it/news/economia/ecco-bugie-sullo-spreadun-conto-soli-5-miliardie-tutti-colpa.html
http://www.corriere.it/economia/11_agosto_05/berlusconi-tremonti-conferenza-stampa_5e64af9a-bf88-11e0-9335-6a1fd5e65f3e.shtml
http://www.asca.it/news-Crisi__Brunetta__su_impegno_governo_Berlusconi_Bini_Smaghi_ricorda_male-1269843.html
Debito
privato: A proposito della crisi però devo fare un brevissimo riassuntino
per i meno preparati. Vi
diranno che ora siamo pieni di debito privato e non solo pubblico perchè
abbiamo vissuto sopra le nostre possibilità: FALSO! Prima dell'euro eravamo un popolo di
risparmiatori, di creditori. (Ricordate quando vi ho detto che avevamo i BOT, i
BTP e cioè che il debito pubblico era il credito degli italiani ? ). Il
meccanismo che ha provocato la crisi (puramente finanziaria, dovuta ai sub
prime, mutui & soci), è venuta dagli USA e affonda le radici addirittura
alla crisi dell'High Tech (Stiglitz) di inizio millennio. Ha comportato
che le banche europee erano collegate a quelle USA molte delle quali si erano
indebitate. Il contagio debitorio è avvenuto puntualmente. Oltre a chiedere
soldi agli stati per racimolare capitale ed evitare fallimenti, hanno iniziato
a non fidarsi più delle loro simili, del loro stesso sistema ed i soldi non
circolavano più tra banca e banca. (Figuriamoci tra banche e privati). Chi
aveva del capitale se lo teneva stretto. Questo ha provocato che ancor meno si
prestasse alle aziende. Ne è scaturito l'exploit del debito privato, in quanto,
chi deteneva una azienda chiudeva baracca non potendo ricevere soldi per pagare
i dipendenti e produrre. Chi aveva investito in tale azienda perdeva capitale
ed il cittadino neo-disoccupato non pagava il mutuo ecc ecc. Quindi non credete
a chi vi vuol convincere che abbiamo vissuto sopra le nostre possibilità i
motivi sono altri.
·
Non credete nemmeno a chi dice che l'italiano produce poco perchè
lavora poco.L'italiano lavora più dei tedeschi (ci sono le stime nei miei
precedenti post ) e poco meno dei francesi. Se adesso non produce come prima
significa che semplicemente non riesce a vendere. Infatti con l' eurozona
abbiamo perso fette di mercati esteri e anche interni visto che l'italiano non
spende perchè o è disoccupato o non ha salari buoni, fermi vergognosamente da
15 anni (falcidiati alla voce salario reale e a quella della quota salari). A
proposito a cosa servono gli incentivi
emessi da Letta (in modo
peraltro subdolo) per le
assunzioni se già non riesco
a vendere ciò che costruiamo in 2? (Se anche siamo in 3 io continuo a vendere
la medesima quantità di oggetti). Forse a licenziare il mio dipendente precario
per assumerne un altro e avere gli incentivi? Debolissimo caro Letta. Lo sai.
Fingono di provarle tutte per
offuscare le reali soluzioni. Cambiate bottiglie, molte bottiglie, ma il vino è
lo stesso.
Detto questo c'è da approfondire
definitivamente la faccenda debito/PIL.
Ripeto che Italia, Spagna, e se non erro
pure la Grecia erano in surplus (cioè spendevano meno
di ciò che incassavano) prima della crisi. La Spagna aveva un debito/PIL
bassissimo. Come vedete (invito a vedere l'andamento del debito/pil in questi
paesi dal 1998-2008- ad oggi e a consultare i dati su www.keynesblog.com ) non sono le economie ad aver
rovinato qualcosa ma sono vittime di giochi sopra di loro. Della sovrastruttura
finanziaria.
In questo panorama di fandonie spacciate per realtà dal progetto megafinanziario ci voleva la ciliegina da Harvard.
Man mano che le persone si affacciavano all'economia doveva esser trovato il modo di edulcorare anche una eventuale comprensione del debito/PIL.
In questo panorama di fandonie spacciate per realtà dal progetto megafinanziario ci voleva la ciliegina da Harvard.
Man mano che le persone si affacciavano all'economia doveva esser trovato il modo di edulcorare anche una eventuale comprensione del debito/PIL.
·
Rogoff e Reinhart sono due economisti di
Harvard che con una loro opera datata 2010 ( "La
crescita in tempi di debito" http://www.nber.org/papers/w15639.pdf )
hanno seminato per il mondo una lieta novella che recitava così: << Se i
debiti rispetto al PIL stanno sotto il 90% viene la crescita!>>. Subito i
potentati per costringere l'opinione pubblica a fare sacrifici l'hanno
spacciata per verità assoluta. La bibbia per uscire dalla crisi (da loro
creata) e presa a verità assoluta dall'eurozona. Una pubblicazione sbagliata già
nel titolo essendo la crisi non certo figlia dei debiti sovrani. Si è saputo
poi, come noto, che l'elaborazione dei dati era totalmente errata e che portava
semmai a conclusioni opposte. Avevano miseramente invertito alcune colonnine di excel. (Si di Excel, avevano
usato quello..(...)..). Per quale motivo hanno truccato i dati influenzando la
vita e la morte per fame di milioni di persone? (A meno che non si voglia
davvero credere che abbiano invertito colonnine di excel, per sbaglio, come può
capitare a un bimbo delle medie). Tutta la teoria iperliberista pro-austerity degli ultimi anni era miseramente
basata su questa pubblicazione, nonostante fosse fallimentare alla prova dei
fatti e delle serie storiche. Aveva ricevuto elogi dalle solite Goldman &
co. Si è visto che è sopra tale rapporto che avviene la crescita e vedendo i
dati storici dei paesi europei dal 1949 al 2011 si puo' constatare che è così (
vedere materiale su www.keynesblog.com ). Ovviamente ciò non significa che
sprecare soldi sia positivo! Significa semmai che tra i due estremi è migliore
quello che privilegia la domanda aggregata e non il rigore. Per domanda aggregata si intende che sono molti quelli
che possono acquistare perchè hanno soldi in tasca. Ovviamente colpendo gli
sprechi ed indirizzando tale ulteriore risparmio sui settori produttivi ottieni
il top e un calo virtuoso del debito/pil.
Adesso viene da chiederci:
·
Cosa fare per alzare il PIL una volta usciti
dalla spirale? Si deve redistribuire la ricchezza: investire
le risorse pubbliche in settori produttivi, in beni di necessità, in parchi
naturali che, secondo le agende 21 UE, hanno nel dna il far ricadere la
ricchezza sul local (e non in megacolossi), serve investire in ricerca, pagare
il doppio i cervelli, investire in istruzione, potenziare i servizi che
funzionano (stipendio indiretto), ristrutturare l'esistente ecc tutte misure
cioè che creano le condizioni per la domanda aggregata, in cui cioè tutti
spendono e che provoca, a sua volta il consumo, la riapertura di attività,
l'aumento di lavoratori, l'aumento di contribuenti e l'abbassamento conseguente
delle tasse sul lavoro e altre crescita. (Spirale virtuosa anti ciclica, anti recessione).
Bisogna far pagare l'IMU alla Chiesa che evade legalmente 24 MLD di euro l'anno
per "merito" di Mario Monti e far pagare le tasse a tutti, anche ai
piccoli certo perchè la legalità è uno dei pilastri di un paese civile
che attiri investimenti , ma in particolare ai mega evasori che nel 50% sono grossi colossi e nel 40% sono criminalità
organizzata. Ricordo inoltre
che le banche non pagano le tasse. Serve togliere gli sprechi dove
può esserci una sana decrescita, eliminare le tane del nepotismo, le inutili
province, i comuni sotto i 10 mila, ridurre i costi della politica, colpire gli
sprechi di ogni tipo, separare ricerca da insegnamento universitario,
permettere la semplificazione delle aperture delle imprese con i controlli
successivi all'inizio attività, passare alla flex
security nord / centro europea (previsione di mercato del lavoro,
riprofessionalizzazione, corsi
di aggiornamento, flessibilità in entrata e uscita alta, reddito minimo ai
disoccupati, politiche attive del lavoro).
Per uscire dalle crisi si deve
investire soldi pubblici, fare politiche
espansionistiche, stampare denaro indebolendo un euro troppo forte per
essere sostenibile.
·
Si valuti inoltre anche la possibilità, se sostenibile, di
difenderci con dei dazi
doganaliverso quei paesi dai quali non importiamo merci prime e se ciò
comporta perdita di ricchezza (ne dubito ormai abbiamo perso fette enormi di
mercato) se possa giovarne la riattivazione
di settori interni, la redistribuzione
interna, l'economia interna.
Conclusioni?
Vedetevi il seguente video in 5 parti e ragionate con la vostra testa:
https://www.youtube.com/watch?v=1ZAkXiwyZy8&list=PL208AE2DDFF3E1BF9
PS: Diffondete questo pezzo più che potete, non solo per internet.
Le nostre menti, l'unica speranza.
(Marco - https://www.facebook.com/apri.gli.occhi.e.osserva?ref=hl ).
Bibliografia
consultata
Freefall - Joseph E. Stiglitz,
2010
Impresa, concorrenza, regole - Nicola Giocoli, 2009
Reddito di cittadinanza - Giuseppe Bronzini, 2011
Principi di economia politica - Marchionatti, Mornati, 2010
Dispense di economia politica - Nicola Giocoli.
Manuale di diritto sociale europeo - Silvana Sciarra - 2010
L'Europa e il lavoro. Solidarietà e conflitto in tempi di crisi - Silvana Sciarra 2013
Il potere dei giganti - Crouch - 2012
Impresa, concorrenza, regole - Nicola Giocoli, 2009
Reddito di cittadinanza - Giuseppe Bronzini, 2011
Principi di economia politica - Marchionatti, Mornati, 2010
Dispense di economia politica - Nicola Giocoli.
Manuale di diritto sociale europeo - Silvana Sciarra - 2010
L'Europa e il lavoro. Solidarietà e conflitto in tempi di crisi - Silvana Sciarra 2013
Il potere dei giganti - Crouch - 2012